<< La donna stava lavando i piatti, il marito era seduto al tavolo della cucina e guardava la TV. Non si sono accorti di nulla. Ho fatto entrare il gas narcotizzante dalle prese d’aria, pochi istanti e hanno perso conoscenza. Introdurmi in casa è stato un gioco da ragazzi, non ho lasciato nessun segno di effrazione né impronte, ho preso prima la donna e l’ho posata sul letto, poi il marito, per fortuna non pesavano molto, l’ho tenuto seduto accanto a lei e con il coltello che ho preso dalla cucina, ho colpito la donna con diverse coltellate. Gli spruzzi di sangue sono finiti sul pigiama dell’uomo, sapevo che potevo sfidare chiunque a capire che non era stato il marito a ucciderla. Poi ho messo il corpo dell’uomo accanto a quello della moglie e con lo stesso coltello, stretto ancóra nella sua mano, gli ho tagliato la gola. Tutto è andato come avevo previsto, nessuno ha sospettato di niente. La polizia ha avuto la soluzione, semplice, ovvia. Perché indagare? Un chiaro caso di omicidio suicidio e che importa se i parenti e gli amici hanno detto che si amavano e che mai avrebbero fatto una cosa simile. L’autopsia in questi casi è soltanto una formalità nessuno farebbe un test tossicologico per cercare del gas narcotizzante, in realtà non so se il gas lasci qualche traccia, ma sono sicuro che di fronte all’evidenza nessuno indaghi, tutto è archiviato in breve tempo. E’ stato un omicidio perfetto, l’ennesima opera d’arte. >>
<< Tu sei pazzo, perché lo racconti a me? Pensi che potrei assolverti dai tuoi peccati? Pentiti! Vai a costituirti e forse Dio avrà pietà della tua anima. >>
<< Che cosa dice Padre? A me non interessa la sua assoluzione né quella del suo Dio. Io sono un artista e un vero artista non si pente mai di aver creato un’opera d’arte. Crede che Michelangelo si sia pentito di aver dipinto la Cappella Sistina? >>
<< Sei solo un assassino! Un pazzo criminale! >>
<< Senti da quale pulpito viene la predica. La chiesa ha commesso, ha fatto commettere e si è resa complice di milioni di omicidi. Ha dimenticato il tribunale dell’inquisizione? Tutte le persone che avete bruciato vive? Le guerre che sono state fatte in vostro nome? Il vostro colpevole silenzio sull’olocausto? Lei non può giudicarmi Padre, lei deve soltanto ascoltare. >>
<< Perché sei venuto da me? Non hai paura che possa raccontare tutto alla polizia? >>
<< Lei è un prete ed è tenuto a rispettare il segreto confessionale, non può tradirmi. Un artista vorrebbe far vedere le sue opere al mondo intero, io mi devo accontentare di lei per far vedere la grandezza delle mie opere. >>
<< Come fai a definire opere d’arte degli omicidi? >>
<< Come potrei definirli altrimenti? Ne ho commessi a decine e nessuno a mai sospettato di me. Incidenti, regolamenti di conti tra mafiosi, morti naturali, omicidi in cui è stato accusato un innocente. Ho sempre fatto tutto talmente bene che a nessuno è mai venuto il sospetto che l’evidenza fosse diversa dalla realtà. Il mio capolavoro è stato fare accusare quella madre dell’omicidio del figlioletto. Ho spiato quella famiglia per mesi, ho trovato il momento giusto quando la signora è uscita da casa per accompagnare l’altro figlio allo scuolabus, sono entrato dal garage, il bambino dormiva, mi sono coperto col pigiama della madre e gli ho sfondato il cranio a martellate, poi sono uscito da dove ero entrato, nessuno mi ha visto. E’ stato divertente seguire le indagini e il processo, non le ha creduto nessuno per quanto potesse gridare la sua innocenza, anni d’indagini, perizie della polizia scientifica e non hanno capito. Sono stato bravo, non ho lasciato alcuna traccia del mio passaggio. Un capolavoro, la mia più grande opera d’arte. >>
<<Maledetto assassino! Perché hai scelto me tra tanti preti? Perché mi tormenti? Perché vuoi che io condivida con te questi crimini? >>
<< Hai dimenticato Padre? Non ricordi più le tue mani avide sul mio corpo di bambino? Le tue carezze proibite, i tuoi baci che violavano la mia innocenza? Dov’era il tuo Dio mentre abusavi di me? >>
<< Chi sei tu? >>
<< Lo hai fatto a così tanti bambini che non ti ricordi più di me, vero? Lurido porco. >>
<< Vattene via! Esci da questa chiesa! Tu sei il diavolo. >>
<< Anche tu sei un diavolo, ti sei travestito da prete e ora brucerai vivo dentro la tua chiesa. >>
L’uomo si allontanò mentre la piccola chiesa di campagna prendeva fuoco, le urla del parroco risuonavano nel silenzio della notte, la luna e le stelle brillavano nel cielo limpido, indifferenti alle piccole tragedie umane.
Una stufa dimenticata accesa, un banale incidente. Un povero prete di campagna, vittima del freddo, è morto con un’orribile espressione di terrore sul suo viso carbonizzato.
“Questo racconto è un’opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell’autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.”
28 Maggio 2014 at 15:32
Un bel racconto. Un thriller con molti aneddoti e veridicità, quando si parla degli orrori della Chiesa. Mi piacciono molto i thriller e questo lo trovo interessante. Un racconto cinematografico.
Spero che ci sia un seguito, sono curiosa di scoprire l’assassino. 😉
Un abbraccio ♡
Maria
28 Maggio 2014 at 18:00
Non penso di continuarlo altrimenti non sarebbe un racconto breve, però effettivamente potrebbe essere l’inizio di un thriller molto più complesso e articolato. Vedremo. Grazie Maria, un abbraccio.
28 Maggio 2014 at 16:09
Caspita, niente male questo racconto al nero, intrigante ,legato a molte realtà. Vuoi sapere una cosa? Ho scritto anch’io una cosa ma sul pentimento invece di un assassino. Abbiamo a volte sguardi comuni sul tragico che ci circonda caro Antonio, anche se da angolature diverse. Bravissimo. Isabella
28 Maggio 2014 at 16:23
Tu vedi le cose con gli occhi di chi ha fede, io con quelli di chi non ha più fiducia nell’essere umano. Mi piacerebbe leggere quello che hai scritto. Grazie Isabella.
28 Maggio 2014 at 17:29
Lascia l’amaro l’abuso sessuale, quella perversione che ha reso l’infanzia capace di generare conseguente vendetta rendendo l’uomo incline alla spietata barbarie.
Un bel racconto, scritto molto bene Antonio, complimenti. 🙂
Un abbraccio
Affy
28 Maggio 2014 at 17:52
Il male genera male, l’odio genera odio. Chissà se tra i tanti omicidi che accadono ogni giorno non ci sia veramente la mano di un abile serial killer. Non credo che la nostra polizia sarebbe in grado di capirlo, a loro interessa soltanto mettere in prigione qualcuno e finire il prima possibile le indagini. Per non parlare di quanto sia ridicola la nostra scientifica. Grazie per i complimenti. Un abbraccio.
28 Maggio 2014 at 19:15
mi piace. bravo Antonio 🙂
28 Maggio 2014 at 19:58
Grazie Lud 😉
28 Maggio 2014 at 20:31
Geniale,terrificante,coinvolgente ….lo divorato in un secondo :)) bravissimo Antonio….con lo stesso personaggio potresti fargli confessare uno alla volta tutti i suoi delitti facendone una serie e tu’un investigatore in pensione che a la mania di vivere solo di notte e vede cose che altri non vedono .Molto bravo Antonio continua :))Felice sera…Caterina
28 Maggio 2014 at 20:49
Grazie Caterina, ottima la tua idea, potrei prenderla in considerazione. Sarebbe bello anche se chi segue il mio blog provasse a scrivere il seguito secondo il proprio gusto e la propria fantasia, poi io potrei premiare quello più bello. Felice sera.
28 Maggio 2014 at 20:52
😀
28 Maggio 2014 at 21:47
La tua fantasia “rasenta” il reale….:)
Ciao
.marta
28 Maggio 2014 at 21:50
Effettivamente potrebbe essere più reale di quello che sembra. Chissà. .. 😉
Ciao Marta.