Archivi del mese: gennaio 2015
Antonio Tomarchio
Libero in cielo
inseguivo una nuvola,
beato della mia solitudine,
felicemente indifferente,
con le ali nel vento,
ai confini del mondo,
nulla poteva sfiorarmi,
nulla poteva ferirmi,
ma le mie ali si sono spezzate,
il mio corpo è caduto
nel fango del mondo
e mi ritrovo a strisciare,
a dover lottare per poter sopravvivere,
i miei sogni, le mie speranze
ho dovuto seppellire
e mi chiedo
se tutto questo ha un senso,
se potrò ancora sperare,
se riuscirò a capire
perché debbo sopportare,
perché debbo continuare,
perché la vita è cosi crudele
e non mi lascia più volare.
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Antonio Tomarchio
Com’è triste, com’è vano
sentire d’amare qualcuno che non esiste,
sentire d’amare
e non sapere chi si ama,
amare per il gusto di farlo,
per il piacere di soffrire inutilmente,
Com’è triste, com’è vano
perdersi tra i petali di un fiore,
tra la schiuma del mare
e volare, volare col pensiero
per ritrovarsi con il cuore a pezzi,
con un abbraccio fatto di niente,
con un bacio che non ha sapore,
Com’è triste, com’è vano
sentire d’amarti infinitamente
ma non averti mai incontrata,
vivere la vita nell’inutile attesa di qualcosa
che non avrò mai
o che non avrà mai il sapore,
le sensazioni, la dolcezza
della mia fantasia.
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Antonio Tomarchio
Era dolce l’abbraccio di mia madre,
le carezze di mio padre,
i loro sorrisi,
vedere tutto grande,
con gli occhi da bambino,
era bello stare seduti davanti al caminetto
ascoltando la notte che scendeva,
sentire il profumo dei fiori,
le risa delle mie sorelle,
era un sogno esser bambino
e quel sogno è finito,
è finito quel sorriso,
quel mondo fatto di giochi,
di speranze, di allegria,
Non ho più lo spazio per poter respirare,
non ho più il tempo per soffiare nel vento,
non so più cosa fare
per poter accettare
una vita senza amore,
per poter dire a me stesso
che in fondo vivo lo stesso
e smetterla di guardarmi allo specchio,
per cercare di cambiare,
per vedere se il mondo
continuerà a sfuggirmi,
se mi lascerà ancora lontano
in un angolo senza luce
tra le cose inutili
che nessuno vuole più.
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